Antonio Berti, lo scultore di San Piero che ritraeva i Reali d’Italia

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Abbiamo pubblicato in questi giorni la notizia del XVIII Simposio di Scultura Antonio Berti, in svolgimento in questi giorni a San Piero a Sieve. Ma chi era, precisamente, Antonio Berti?

Nato a San Piero il 24 agosto nel 1904 nella Cascina di Val di Fiorana a San Piero, in una famiglia di contadini che gestiva un mulino. La nipote e artista Benedetta Berti, cui abbiamo dedicato un articolo un paio di anni fa, ci racconta i suoi tormentati primi impulsi artistici, che sfidavano le ire paterne: “Già da ragazzino dipingeva e scolpiva sulle pietre senza aver mai potuto studiare. Solitamente, invece che svolgere il suo lavoro di pastorello e badare al gregge, tormentava la creta ritraendo animali, oggetti o persone, andando contro le ire del padre.” A 13 anni era avvenuto l’incontro con l’arte, durante una visita a Firenze in cui ebbe occasione di imbattersi nelle meraviglie architettoniche e artistiche del Duomo e di Orsanmichele.

A 17 anni si reca a Doccia, dove si trovava lo stabilimento della Richard-Ginori, per lavorare per la celebre manifattura di ceramiche. È lo scrittore e critico d’arte Ugo Ojetti che, avendo visto alcuni dei suoi lavori, convince il padre a iscriverlo all’Istituto d’Arte, dove Antonio diventa allievo dello scultore Libero Andreotti; qui, come scrive la storica dell’arte Silvia Cangioli, Berti si caratterizza tra i suoi compagni di studio per la tendenza all’isolamento e alla curiosità.

Inizia per lui una carriera artistica che lo porterà alle più celebri mostre d’arte dell’Italia dell’epoca, dalla Biennale di Venezia alla Quadriennale di Roma: qui è tra gli artisti partecipanti già a partire dalla prima edizione del 1931. Nel 1939 viene inaugurato il suo celebre monumento a Ugo Foscolo, collocato in Santa Croce a Firenze: Berti riesce pienamente a cogliere lo sguardo tempestoso del poeta di Alla Sera, omaggiandolo però anche con l’immagine delle Grazie, il progetto letterario che il Foscolo non riuscì a portare a termine. Realizzò su commissione ritratti scultorei dei personaggi più importanti della sua epoca: da Vittorio Emanuele III a Maria Josè, da Mussolini a Guglielmo Marconi.

Si dedicò anche all’insegnamento: dal 1959 al 1574 insegnò infatti all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si è spento a Sesto Fiorentino nel 1990.

Margherita Di Pisa

 


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