Dai lettori – Quando la posta viaggiava
Grazie al dr. Cavasicci per averci ricordato e provato che “una volta” la posta funzionava. La corrispondenza arrivava puntuale, di norma il giorno successivo all’impostazione. Viaggiava con la diligenza trainata dai cavalli o sui vagoni postali, dove mentre viaggiavano gli impiegati “incasellavano” la corrispondenza e preparavano i sacchetti o le buste per consegnarli alle stazioni successive, dove subito venivano recapitate all’Ufficio postale. La distribuzione avveniva due volte al giorno a piedi, nel paese, a ore abbastanza precise. Poteva accadere che una cartolina partisse al mattino da Borgo e fosse all’Ufficio P.T. di Pontassieve sul mezzogiorno e consegnata con la distribuzione del pomeriggio.
Tempo fa ho inviato a Roma un vaglia postale che è arrivato regolare, mentre la relativa corrispondenza non era ancora dopo 8 (otto) giorni. Lo scorso venerdì (20 novembre) ho spedito da San Piero a Sieve (buca d’impostazione dell’Ufficio postale) per Firenze Via Ricasoli, una richiesta di materiale filatelico che è giunta il 1 dicembre a mezzogiorno (11 giorni per 25 chilometri). Se casualmente non sono a casa e mi lasciano un avviso per il ritiro di una raccomandata non posso andare a ritirarla prima di due giorni (a volte tre) e quella raccomandata magari è ripassata tre volte davanti a casa su un furgone postale. Tempo fa, in un Ufficio postale mi fu ricordato e fatto notare che oggi non lavorano più come cent’anni fa. E’ vero, ora c’è la digitalizzazione e la tecnica.
Me ne sono accorto !!!
Forca