“Favorire l’utilizzo di mascherine lavabili nelle scuole”
I Consiglieri d’opposizione Claudio Ticci, Francesco Atria, Luca Margheri e Marco Giovannini hanno presentato un documento per promuovere e raccomandare l’utilizzo di mascherine lavabili e riutilizzabili, anche auto-prodotte, nel tentativo di diminuire la produzione di tonnellate di rifiuti speciali o indifferenziati diretti solo e soltanto all’incenerimento.
“Questo atto è in linea con quanto fatto fino ad oggi, all’unanimità, dal Consiglio. – scrivono i consiglieri – Abbiamo in questo anno approvato tutti insieme sia l’Adesione al Plastic Free Challenge #PFC che la Strategia Rifiuti Zero.
Purtroppo da quest’anno l’obbligo scolastico si accompagna all’obbligo di indossare le mascherine a partire dall’età di 6 anni e il loro uso si prefigura come una di quelle precauzioni a cui non potremo rinunciare almeno nel breve periodo.
Riteniamo però che inondare la Scuola con più di 10 milioni di mascherine usa e getta al giorno genera inevitabilmente un impatto negativo sulle matrici ambientali che vanno tenute in seria considerazione.
A questo proposito, ci appare un controsenso che per tutelare la Salute vi sia un boom di produzione di rifiuti da bruciare negli inceneritori.
Nel pieno rispetto della sicurezza, della salute e delle evidenze scientifiche, ma tenendo in alta considerazione anche il rispetto per l’Ambiente e per il buon esempio che vogliamo dare ai nostri figli, agli studenti e alle giovani generazioni invitiamo l’amministrazione borghigiana:
Ø A promuovere e raccomandare l’utilizzo di mascherine lavabili e riutilizzabili sia auto-prodotte che acquistate;
Ø A favorire un dialogo proficuo con i Dirigenti scolastici per promuovere l’uso di mascherine lavabili;
Ø A farsi promotori presso le Scuole in modo che si conteggino le mascherine che rimarranno inutilizzate ogni mese; venga comunicato al Ministero il conguaglio sul mese successivo e che le mascherine non ritirate dagli alunni, sostituite con le proprie lavabili, vengano raccolte e donate a RSA, Ospedali, famiglie in difficoltà, Centri accoglienza”.