Silvio Milani, l’uomo che ha promosso la storia di Scarperia

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Fervono a Scarperia gli ultimi preparativi per il Diotto, l’evento che rievoca la semestrale investitura del Vicario inviato da Firenze tra Medioevo e Rinascimento. Quest’anno il Diotto arriva al suo settantesimo compleanno, tanto è vero che domenica 10 settembre si svolgerà la rievocazione della prima edizione della manifestazione.

Per l’occasione abbiamo deciso di ricordare la figura di Silvio Milani, ex-assessore alla Cultura del Comune di Scarperia ma soprattutto instancabile promotore di eventi, manifestazioni e attività culturali all’interno del Comune. Ci ha aiutati a ricordarlo Franco Bellandi, che con Milani ha collaborato strettamente per anni per la realizzazione del Diotto.

A Silvio Milani sono indissolubilmente legati molti dei principali eventi che animano Scarperia come la conosciamo oggi, a partire dal Diotto, nato per spunto di un altro personaggio scarperiese, Renzo Milani. La prima edizione, svoltasi nel 1953, rievocava l’incontro svoltosi a Scarperia tra Bianca Cappello e Francesco de’ Medici.

A Silvio Milani, con la collaborazione di Luciano Artusi, si deve in particolar modo l’elaborazione della formula fissa che associa la sfilata del corteo al palio. Negli anni si è avuto poi qualche cambiamento nei giochi: è rimasto il Palo della Cuccagna, l’immancabile gran finale del Palio, mentre è stato rimosso il gioco del braccio di ferro, che risultava poco coinvolgente per il pubblico, e sono state introdotte la corsa sui mattoni e quella con le bigonce. Infine il lancio dei coltelli. “Silvio era l’anima del Diotto: cercava le squadre, organizzava i giochi, noleggiava i vestiti, metteva d’accordo tutti” spiega Franco Bellandi.

Del resto, con la storia di Scarperia Milani aveva un rapporto in un certo senso privilegiato: fondamentale infatti è stato il suo apporto per la riorganizzazione della documentazione di quello che è oggi conosciuto come l’Archivio Storico di Scarperia. “Ha finito per prendersi una polmonite con tutta la polvere di quei volumi antichi” scherza Bellandi.

Qualcuno forse ricorderà anche l’Estate Scarperiese, un evento maturato su ispirazione dell’amministrazione comunale ma ancora organizzato da Silvio Milani, in collaborazione con un giovane regista che si stava allora imponendo sulla scena fiorentina, Corrado Marsan: una voce che tutti noi conosciamo per averla sentita al microfono durante la telecronaca del Diotto. “L’Estate Scarperiese portava a Scarperia il teatro sperimentale italiano di quegli anni” racconta Bellandi. “Purtroppo forse era un’idea troppo ‘avanti’ per quegli anni e l’evento non ebbe una grande partecipazione da parte dei cittadini, perciò l’amministrazione lasciò cadere quel progetto.” Un unicum, questo, ci tiene a specificare Franco Bellandi: “Quando si parla del Diotto, delle Giornate Rinascimentali, dei vari eventi che animano Scarperia, non c’è colore politico che tenga: tutte le amministrazioni che si sono succedute hanno sempre collaborato strettamente per la buona riuscita di questi eventi con il Comitato e con la Pro Loco.”

Bellandi ricorda Milani come una personalità forte, un vulcano di idee e iniziative, in grado di coinvolgere e mettere d’accordo tutti i partecipanti. “Quando teneva a un’idea era capace di insistere fino a farla diventare realtà” spiega. Così è stato, per esempio, per l’Infiorata, un’altra delle sue creature. “Aveva visto l’Infiorata di Genzano e iniziò a insistere con l’allora Preside di Scarperia, Cesare Marrani, per poter fare la prima edizione dell’Infiorata qui da noi, con la collaborazione della scuola.”

Milani ha sempre lavorato all’interno del Comitato dei Festeggiamenti per il Diotto o della Pro Loco, sempre promuovendo iniziative originali. Come la Mostra dei Ferri Taglienti, un’altra sua creatura, che nel 1998 l’amministrazione comunale ha deciso di rendere permanente con l’istituzione del Museo dei Ferri Taglienti.

Dagli archivi all’Infiorata, dai Ferri Taglienti al Diotto: Scarperia sembra davvero dovere molto alla figura di Silvio Milani e alle sue innovazioni. Quest’anno che il Diotto ha raggiunto il settantesimo anno di celebrazione, possiamo davvero dire che gli scarperiesi stanno onorando la sua memoria.

Margherita Di Pisa


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